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LORY

Sono certo, era Settembre del ’78

saltavi paro paro un meridiano

avevo le tue ginocchia tra le mie mani.

I tuoi occhi rovesciati sulle colline

del letto, eri un mare maledetto

da sentirti stanca e respirare

con la bocca piena. Sai quelle giornate

a Sezze ? Ti ricordi Lory

la mia voglia di infermiera ?

Dopo, ci lasciavamo scivolare

nella discesa, con la macchina

a folle, tu ridevi. Ridevi, ti ricordi ?

All’improvviso non ci sei stata più

neanche un’ultima volta a premere

sul cuore. Mai più.

Sei stata subito di altri

come i tuoi silenzi, la neve

di qualche gelato, di un’amore

scomparso, tra il mare e certe salite.