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SARA

Sopra i selci si aprono i codici

di lato un bacio iniettato

vestito, anch’esso, con il giubbotto rosso. Che

se ne vada. Sara

davanti, Aldo conficca

gli occhi dentro vecchi respiri. Il male

che c’ho dentro è il più banale

dei fiocchi dell’inverno del 2011.

Una pallottola ad alzo zero, fuori

tutti i pensieri che avevi prima

feriscono il petto. Cala la sera. Il letto

mi accoglierà  per morirci ogni volta

tutte le ore che vorrai. Sarà sempre

una morte voluta; ogni dormita apparterrà

ad un piccolo suicidio. E’ ancora giorno

con il giubbotto rosso indosso

brilla sotto l’ombrello, magnifica

i miei occhi, ondeggia e si perdono

sulla porta di un caffè. Quella pallottola

che prima feriva è diventata passeggera

di altrui sedute e bocche, che vogliono

la morbidezza. La polpa della fragola.