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NTONTONIO

Era un bel giorno di quasi primavera

ero eccitato e consapevole di aspettarti

come un bell’appuntamento, ma visto

per il lontano. Sei arrivato come il treno

fischiando, c’erano i tuoi occhi, un sasso

per chilometri. Subito ti ho riconosciuto

così dentro i tuoi muscoli. Un chiodo

di muri che reggevi quando volevi

essere un perno per l’oltre del mio oceano;

ci mancavi solo tu, la cometa che viene

dalle galassie, ci porta in dono la polvere

che prima non c’era e con essa

costruiamo la stella che mancava.